Nazione insulare, la più estesa al mondo, l’Indonesia è distesa lungo l’asse equatoriale, non possiede solo acque temperate ricche di straordinarie forme di vita, ma ha panorami esterni molto variegati a seconda del luogo. Primeggiano le alte montagne vulcaniche, non mancano lunghe spiagge bianche, alcune isole ne sono addirittura prive, ci sono foreste che si specchiano nell’acqua, molte impenetrabili, ha minuscole isole spesso lontano da sponde più robuste, è abitata da qualche decina di milioni di persone di lingue, fogge e costumi differenti. Un incredibile melting pot che riesce a stupire anche il viaggiatore più incallito.
L’Indonesia che Aquadiving propone è suddivisa in aree definite dal tipo di fondale e dalle proprietà fisiche esterne, un ventaglio di scelte per chi desidera disporre di più o meno mare, più o meno subacquea.
Estremità settentrionale delle Sulawesi. Manado ne è la capitale, ha di fronte Bunaken uno dei maggiori parchi marini protetti (dal 1991) dove si trovano cinque isolotti tra cui Siladen. Massiccia la presenza di biodiversità e animali in migrazione. Interessante la differente batimetria dei fondali delle isole che offrono molte e diverse opportunità di immersione. Sono moltissime. Grazie alla corrente costante gli animali marini piccoli e grandi non mancano.
All’estremità della penisola, poco lontano da terra, Gangga altro piccolo arcipelago di tre isole (1). Con il suo resort è uno dei più quotati a livello internazionale. Eccellenti fondali, tranquilli e colorati, adatti più per coloro che cercano nella destinazione immersioni non troppo impegnative.
Poco più a sud lo Stretto di Lembeh formato dalla stessa isola. In questa lingua di mare esiste un’alta concentrazione di biodiversità, vera meraviglia della natura. Le immersioni non sono profonde, gli incontri sono quasi garantiti anche se in mare, come si sa, nulla è scontato. Lembeh è un must oramai a livello planetario.
Area marina dalle grandi meraviglie, acque incontaminate, nuove scoperte tra le piccole e grandi isole di Raja Ampat (2), estremità settentrionale della Papua. Le sorprese non si contano in questo territorio marino compreso tra Waigeo a nord e Misool a sud. C’è da stupirsi di quanto si può vedere, la scienza ufficiale ha dichiarato che è il mare di quando non andavamo ancora sott’acqua, quello di cui non conoscevamo gli splendori. A Raja alcuni ottimi resort, superattrezzati capaci di condurre il visitatore a visioni impensabili. Sopra e sotto l’acqua. Sicuramente una destinazione lontana per chi ama stupirsi.
Le esotiche Molucche confinano con Raja Ampat (5). Chi desidera viaggiare nel tempo qui trova la propria destinazione, le isole sono un po’ come una periferia, nel senso dell’isolamento. Sono selvatiche, verdissime, poco abitate, Ambon, la più meridionale ospita l’unico resort munito di centro subacqueo. Il mare ripaga la fatica del viaggio.
Volgendo verso ovest si incontra l’estremità meridionale delle Sulawesi con la stupenda riserva di Wakatobi (7), acronimo di un gruppo di altre minuscole isole, veramente ai confini del mondo. Area abbastanza isolata attualmente un po’ più facile da raggiungere. La fatica viene ricompensata da quello che si trova: impressionanti banchi corallini a picco su acque blu scuro, scenari mozzafiato, immersioni di diversi livelli, possibilità di incontri eccitanti.
A nord est di questa destinazione il grande Borneo (6), di cui una parte malese. Una delle regioni più misteriose e inesplorate, coperte da ricche foreste. Nel canale che lo separa dalle Sulawesi si trovano minuscole isole per fattezze più caraibiche che asiatiche, circondate da barriere di corallo e sabbia con fondali eccellenti. Non sono la brutta copia di altre più note, anzi, sono molto originali, non te le aspetteresti in un simile contesto. Anche in questo caso ottimi fondali con molte curiosità.
Sud dell’Indonesia: Isole della Sonda. Una catena composta da Giava, Bali, Lombok, Sumbawa, Flores, Sumba, Timor. Alcune sono notissime per il loro fascino come Bali (4) che negli ultimi tempi ha scoperto anche il suo mare con ottime immersione. Lasciando Bali si incontra Lombok nota per la destinazione delle Gili Island, tre isolotti dove non esistono veicoli a motore. Un piccolo angolo incontaminato, resort e centri sub eccellenti e buoni fondali per immersioni tranquille.
Tra Sumbawa e Flores il Parco di Komodo (8) in cui è compresa la grande Komodo, famosa non solo per i suoi animali terrestri ma per i suoi inconsueti panorami esterni a cui si accompagnano quelli subacquei, davvero unici. Komodo è famosa per la migrazioni dei grandi animali marini, per i suoi strepitosi scenari subacquei, per la straordinarietà del luogo.
Di recente si è aggiunta, alle già molteplici destinazioni dell’Indonesia, Alor (3) all’estremità di Flores. Sono due isole dal nome simile che formano un canale nel quale si è scoperto come vi transitino grazie alle correnti costanti un gran numero di animali marini nei periodi della migrazione da est a ovest e viceversa.
La grande biodiversità dei fondali indonesiani, gli incontri con i grandi animali sono dovuti al rimescolamento continuo di correnti oceaniche contrastanti che inevitabilmente non scemano dove l’oceano è diventato mare. Ognuno dei luoghi citati è battuto da correnti, spesso anche molto sensibili che possono essere gratificanti per fare lunghi percorsi subacquei ma che possono essere trappole pericolose se non si rispettano attentamente i limiti imposti dal buon senso.