L’arcipelago consiste in qualcosa come 7641 isole. E’ quello delle Filippine che si schiera da nord a sud come confine ideale tra le molte terre emerse del sud est asiatico e lo sterminato oceano Pacifico. Nell’intricato profilo di questo arcipelago ci si può perdere. Troppo lungo, troppo esteso, troppo frazionato. Per leggerlo bisogna prenderlo a pezzi, così come per visitarlo. Non è tutto uguale, molte località richiedono un lungo viaggio per essere raggiunte.
Scegliamo una destinazione attuabile, con mare disponibile, animali marini, visioni mozzafiato e tutto l’extra possibile. In un panorama inconsueto con alte colline che si tuffano nel Mar di Sulu, nel bel mezzo del Verde Passage. Lo chiamarono così gli spagnoli – e chissà perché – che nel XVI° secolo approdavano su queste terre di conquista. Il Passage – lo Stretto – separa Luzon, l’estesa isola della capitale Manila, con Mindoro, lato Orientale, più piccola ma poi non di molto. Tra le due nel mezzo Verde Island. E’ una sorta di imbuto, le acque marine fluiscono rapidamente, con un movimento continuo che provoca un continuo rimescolamento e un notevole apporto di cibo con la conseguente nascita, crescita e prosperità della vita oceanica.
In una propaggine articolata, imprevedibile, volta verso lo Stretto nel 1572 gli spagnoli fondarono Puerto Galera, nomignolo con programma preciso. Come è facile intuire.
Quattrocento e rotti anni dopo questa terribile porto per galeotti è una tra le più popolari destinazioni subacquee con cinque chilometri tutt’attorno alla propaggine che si estende nel Passage. Il motivo sta nell’ampio spettro di cibo per gli animali marini che con il tempo hanno confermato qui la loro residenza, proliferandosi, richiamando altri, cibo loro stessi, fino a formare la lunga catena della vita dove il grande si pappa il piccolo. E così via. Tra tra acque di poca profondità o i fondali di Verde Island si trovano razze e specie tropicali, ampie spianate di sabbia, coralli molli e duri, i tradizionali pesci tropicali se non addirittura megattere, squali, pesce pelagico.
Pochi chilometri dall’antico porto dei galeotti, in una stretta baia circondata da una foresta di mangrovie Fishermen’s Cove – la baia dei pescatori – resort e centro immersioni inventato anni or sono da un connazionale. L’aria di casa qui si sente nella cambusa – essenziale per qualunque navigante – che ha sapori e odori che ben conosciamo. Diciamo che è una delle particolarità che contraddistinguono questo resort. Il ristorante serve piatti della cucina italiana come pasta fresca, tortellini, tortelloni, tagliatelle e bigoli al torchio, pizza e pane fatti in casa, gamberoni, granchi, aragoste, calamari, carpaccio di pesce fresco e pesce alla griglia, oppure per chi lo desidera c’è la cucina filippina con i piatti caratteristici dell’isola.
Recentemente rinnovato Fishermen’s Cove dispone di 15 nuove camere Deluxe (35 mq) con aria condizionata, TV, internet, oltre a 2 suite (50 mq), vista mare, e tre camere standard con ventilatore ed acqua calda. C’è una nuova area relax per massaggi, lettura, connessione internet gratuita. La piscina a sbalzo dà direttamente sul mare con area prendisole. Sempre fronte mare una piscina idromassaggio. Non c’è spiaggia ma non se ne sente la mancanza. Volendo vi si arriva facilmente in 3 minuti di navigazione con l’imbarcazione messa a disposizione dal resort.
Puerto Galera e il caratteristico villaggio di Sabang, per una visita che non può mancare, prendono vita dopo il tramonto. Si animano i ristoranti locali, bar dove fare le ore piccole.
Il centro immersioni con uno spazio da 60 mq ha tutta l’attrezzata tradizionale, con computer collegati ad un televisore LCD da 42 pollici per scaricare le fotografie e/o guardare video; area ricarica torce e fotocamere; una biblioteca con argomenti specifici; area didattica con materiale multimediale completo; all’esterno una zona risciacquo e deposito attrezzature.
Lo staff è composto da 3 istruttori italiani, 2 divemaster filippini. Personale qualificato, risiedente da anni, che conosce molto bene i fondali di quest’area, in grado di accompagnare i sub dove desiderano.
Disponibile il nuovo “bangka a bilanciere” da 26 metri, molto confortevole con ampi spazi a bordo, utilizzata per i full day per sub e nonsub a Puerto Galera, Verde Island (dove c’è un bellissimo drop off una delle più belle immersioni della zona) nell’area di Anilao, Bonito e Sombrero Island.
Imbarcazione da 11 metri con 2 motori fuoribordo da 115 hp; attrezzata per 16 sub con completa attrezzatura e bombole di riserva. In pochi minuti si raggiungono la maggior parte dei siti di immersione. Imbarcazione da 9 metri con fuoribordo da 115 hp, per sub e nonsub, servizio gratuito sulle più belle spiagge della zona e snorkeling.
Per i nonsub è possibile utilizzare la barca dei subacquei da 26 metri in modo che possano fare apnea tra un’immersione e l’altra. Di solito al termine della seconda immersione l’imbarcazione si ferma su una spiaggia dove si pranza e si aspetta che il tempo passi per una eventuale terza immersione con le bombole.
Le migliori condizioni di immersione sono comprese tra la primavera e l’autunno, con mari calmi e temperatura dell’acqua di 29°C. Nel periodo invernale, nelle immersioni profonde è possibile sentire la differenza di temperatura per via dei termo climi.