Più di 70 organizzazioni noprofit stanno combattendo per salvare gli oceani, le barriere coralline e la fauna marina del nostro Pianeta.
“In molte comunità in cui le organizzazioni noprofit sono al lavoro, ma molte persone non sono ancora solleciate da quando accade”, afferma Tre Packard, fondatore della Pangea Seed Foundation. Attraverso la street art – murales da 150 a 300 cm negli edifici – Packard, la Pangea Seed Foundation e una squadra di artisti volontari sperano di coinvolgere coloro che leggono i loro messaggi.
La loro missione: “portare l’oceano nelle strade”. Quelle strade attraversano il globo. Si stima che ogni murale raggiunga ogni giorno dai 100 ai 200 mila passanti. Packard ha imparato ciò che funziona per motivare le persone. “Non vogliamo che i murales parlino di sangue e budella. Che siano stimolanti piuttosto, non grotteschi – e dobbiamo dare speranza alle persone “, dice.
Ogni sito presenta opere d’arte specifica per le lotte locali che affliggono gli habitat acquatici della comunità. Le questioni possono spaziare dall’insegnare alle comunità locali, come quelle di Maui, come recuperare le fonti d’acqua sulla scia delle deviazioni del flusso naturale da parte delle industrie della canna da zucchero, all’inquinamento della plastica e allo sbiancamento dei coralli come a Bali, in Indonesia.
Il primo progetto murale, uno sforzo finanziato dal crowdfunding, è andato a Isla Mujeres, in Messico, nel 2014, per educare sia i turisti che i locali sul valore degli abitanti dell’oceano residenti, come gli squali balena e le mante. “Vogliamo incoraggiare le persone a vedere questi animali in questi habitat come quello che sono, non come merce da mangiare o da usare“, afferma Packard, sub fin dalla gioventù: “Volevo ispirare le persone a vedere gli oceani nel modo in cui li vedo. Per me, l’immersione è sempre stata la porta di accesso a tutto questo. È la ragione per cui mi sono innamorato degli oceani, ed è per questo che sto ancora combattendo“.
Gli ultimi lavori sono stati a:
Cairns, Australia
Due anni di pianificazione poi nell’aprile 2018 a Cairns hanno inziato. Cairns è il punto di partenza per il turismo della Grande Barriera Corallina. Sea Walls ha vinto una sovvenzione dal Cairns Council, finanziando 22 lavori di artisti per due settimane, concentrandosi sull’acidificazione degli oceani e su altri argomenti.
Bali, Indonesia
L’obiettivo di questo progetto è del settembre 2018: sensibilizzare cittadini e visitatori sull’impatto del turismo, ovvero che le spiagge e le onde da surf di queste destinazioni sono state ricoperte di rifiuti di plastica. I 18 artisti coinvolti hanno affrontato argomenti come plastica, inquinamento e perdita di biodiversità. Da allora, il governo indonesiano ha promesso di ridurre la dipendenza del Paese dalle materie plastiche monouso, comprese le possibili multe per contribuire a ridurre i consumi.